giovedì 27 dicembre 2012

BUON NATALE

Natale!!

Anche quest'anno il Natale è arrivato, come ogni anno ci ritroviamo a festeggiarlo.
Forse però dovremmo domandarci: che significa? Si, perché credo che molte volte ci dimentichiamo il vero 
senso del Natale,ci dimentichiamo la sua origine, la sua essenza.
La sua origine risale a duemiladodici anni fa, quando nel silenzio della notte, in una grotta, in una mangiatoia di Betlemme, nasceva un bambino di nome Gesù, i genitori, Maria e Giuseppe, non avevano trovato posto in nessun alloggio. Ancora oggi Maria e Giuseppe stanno cercando alloggio dove poter riposare e poter far nascere Gesù...ma non lo trovano.....! Oggi siamo circondati da molto rumore che forse non ci fa scorgere il canto di gioia degli angeli, quel canto che inneggia alla Gloria di Dio...una Gloria che si manifesta in un bambino che nasce in una mangiatoia. Solo ascoltando quel canto potremmo scorgere queste tre persone che vagano cercando un posto dove stare!
In questo periodo festeggiamo la grande manifestazione di Dio: il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi. E' questo il grande mistero che celebriamo: Dio ci ama e manda il Suo Figlio in mezzo a noi, non lo manda come un fantasma, ma si incarna in un corpo, si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo.
Certo capisco perfettamente che questo sembra qualcosa di scontato per tutti ormai, ma forse manca una cosa che invece rimane sempre impresso nei pastori che vanno a visitare Maria e Giuseppe appena nasce Gesù: lo stupore. E' questo che oggi deve suscitarci questo evento: dobbiamo stupirci del grande amore con il quale Dio ci ama. Le concezioni di oggi sono che Dio non può avere niente a che fare con il Mondo, con le persone, con la vita degli uomini. Invece guardiamo qua: Dio si fa uomo, non per farsi un giro sulla Terra, ma per condividere la vita degli uomini, per ricondurre gli uomini a se, perché Lui vuole farsi conoscere dagli uomini, anzi condivide la vita degli uomini perché cosi può condividere con loro la vita divina.
Non è una grande cosa? E' qua che ha inizio tutto......e forse non comprenderemo mai il grande significato...
Dovremmo domandarci che significato ha per la nostra vita, per la nostra vita da cristiani questo evento, questa festa che stiamo festeggiando in questi giorni. 

Se il Mondo pensa che Dio è morto, ricordiamoli che invece Dio è vivo ed presente oggi e sempre nelle strade del Mondo, perché quello che festeggiamo non è solo il ricordo di una nascita, ma è la certezza di una presenza di Dio tra noi.







sabato 22 dicembre 2012

Quarta Domenica di Avvento - Anno C - 23 Dicembre 2012


Quarta Domenica di Avvento - Anno C - 23 Dicembre 2012



Prima Lettura

Mi 5,1-4a
Dal libro del profeta Michèa
 Così dice il Signore:
 
«E tu, Betlemme di Èfrata,
così piccola per essere fra i villaggi di Giuda,
da te uscirà per me
colui che deve essere il dominatore in Israele;
le sue origini sono dall'antichità,
dai giorni più remoti.
 
Perciò Dio li metterà in potere altrui,
fino a quando partorirà colei che deve partorire;
e il resto dei tuoi fratelli ritornerà ai figli d'Israele.
Egli si leverà e pascerà con la forza del Signore,
con la maestà del nome del Signore, suo Dio.
 
Abiteranno sicuri, perché egli allora sarà grande
fino agli estremi confini della terra.
Egli stesso sarà la pace!».

Salmo

Dal Salmo 79 (80)

R. Signore, fa' splendere il tuo volto e noi saremo salvi.

Tu, pastore d'Israele, ascolta,
seduto sui cherubini, risplendi.
Risveglia la tua potenza
e vieni a salvarci. R.
 
Dio degli eserciti, ritorna!
Guarda dal cielo e vedi
e visita questa vigna,
proteggi quello che la tua destra ha piantato,
il figlio dell'uomo che per te hai reso forte. R.
 
Sia la tua mano sull'uomo della tua destra,
sul figlio dell'uomo che per te hai reso forte.
Da te mai più ci allontaneremo,
facci rivivere e noi invocheremo il tuo nome. R.
Seconda Lettura Eb 10,5-10
Dalla lettera agli Ebrei
 
Fratelli, entrando nel mondo, Cristo dice:
«Tu non hai voluto né sacrificio né offerta,
un corpo invece mi hai preparato.
Non hai gradito
né olocausti né sacrifici per il peccato.
Allora ho detto: "Ecco, io vengo
- poiché di me sta scritto nel rotolo del libro -
per fare, o Dio, la tua volontà"».
 
Dopo aver detto: «Tu non hai voluto e non hai gradito né sacrifici né offerte, né olocausti né sacrifici per il peccato», cose che vengono offerte secondo la Legge, soggiunge: «Ecco, io vengo per fare la tua volontà». Così egli abolisce il primo sacrificio per costituire quello nuovo. Mediante quella volontà siamo stati santificati per mezzo dell'offerta del corpo di Gesù Cristo, una volta per sempre.

Acclamazione al Vangelo

Alleluia, alleluia.
 
Ecco la serva del Signore:
avvenga per me secondo la tua parola.
 
Alleluia.

Vangelo

Lc 1,39-45
A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me?
Dal Vangelo secondo Luca
 
In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda.
 
Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell'adempimento di ciò che il Signore le ha detto».



RIFLESSIONE PERSONALE.

Siamo ormai giunti cari amici, all'ultima Domenica di Avvento, mancano pochi giorni alla solennità del Santo Natale.
Nella prima lettura vediamo come il profeta Michea esalta la città di Betlemme, annunziando come da lì uscirà il Dominatore di Israele, il quale è la Vera Pace.
La lettera agli Ebrei sottolinea come è Gesù stesso che è voluto entrare nel Mondo, che viene in mezzo a noi per compiere la volontà del Padre. E' questo il nuovo sacrifico, quelli vecchi ormai sono passati: è con questa venuta di Gesù sulla Terra che inizia la Salvezza, la nostra santificazione.
Nel brano del Vangelo troviamo il bellissimo incontro tra Maria ed Elisabetta, ma possiamo dire che non è solo tra loro due, ma anche tra Giovanni il Battista e Gesù, che era già nel grembo della Vergine Maria. Vediamo quindi come c'è questo grande incontro, che mi colpisce sempre di più ogni volta che lo leggo e medito. Ma mi pongo una domanda: perché Maria è subito andata da Elisabetta? Forse lo Spirito Santo che aveva ricevuto, voleva condividerlo, non voleva tenerselo solo per se. Ecco l'atteggiamento della vera serva: si mette incammino per annunciare ciò che il Signore ha fatto per Lei, non mantiene il dono nascosto, ma lo condivide.
Voglio soffermarmi ora su quel "sussulto" di Giovanni il Battista. Quando ci penso mi immagino la scena e credo proprio che deve essere stato qualcosa di molto bello; ma sopratutto credo che questo sia l'invito per tutti noi che ci prepariamo a vivere il Santo Natale. Dobbiamo sussultare di gioia perché il Verbo di Dio si è fatto uomo. Forse per molti di noi è qualcosa che si vive alla leggera, una festa ormai tradizionale, una routine....NO!! Ripensiamo alla grandezza di questo Mistero: Dio si fa uomo, Gesù viene a condividere la nostra condizione. Qua inizia la Salvezza, qua veramente vediamo quanto Dio ci ama.
Tutto ciò deve suscitare in noi una Vera Gioia e dobbiamo porci anche noi come Maria in servizio andando ad annunciare e portare questa Gioia. Dobbiamo innanzitutto vivere noi l'incontro personale con Gesù e poi farci come Maria, portando in ogni incontro questo grande mistero del Figlio di Dio che si è fatto uomo.

Signore Gesù, forse nel nostro cuore abbiamo tanti desideri, tante preoccupazioni, tanti dubbi, tante domande, tanti sogni; ma sopratutto abbiamo il desiderio per questo Natale di incontrarTi, volgiamo sussultare di Gioia nel sentire la Tua presenza in mezzo a noi. Questo ti chiediamo Signore: fai rivivere nei nostri cuori la Gioia dell'incontro con Te. Ma ancor di più ti chiedo di rendermi testimone di questo grande Mistero di Amore.
Vergine Maria mettimi sotto la Tua protezione, volgi su di me il Tuo sguardo materno affinché possa, come Te, portare a tutti il lieto annunzio a far conoscere a tutti il grande Amore con il quale il Padre ci ama!






venerdì 14 dicembre 2012

 Terza Domenica di Avvento <<Gaudete>> - Anno C - 16 Dicembre 2012 -


Prima Lettura

Sof 3,14-17
Dal libro del profeta Sofonìa
Rallègrati, figlia di Sion,
grida di gioia, Israele,
esulta e acclama con tutto il cuore,
figlia di Gerusalemme!
Il Signore ha revocato la tua condanna,
ha disperso il tuo nemico.
Re d'Israele è il Signore in mezzo a te,
tu non temerai più alcuna sventura.
In quel giorno si dirà a Gerusalemme:
«Non temere, Sion, non lasciarti cadere le braccia!
Il Signore, tuo Dio, in mezzo a te
è un salvatore potente.
Gioirà per te,
ti rinnoverà con il suo amore,
esulterà per te con grida di gioia».

Salmo

Da Is 12

R. Canta ed esulta, perché grande in mezzo a te è il Santo d'Israele.

Ecco, Dio è la mia salvezza;
io avrò fiducia, non avrò timore,
perché mia forza e mio canto è il Signore;
egli è stato la mia salvezza. R.
Attingerete acqua con gioia
alle sorgenti della salvezza.
Rendete grazie al Signore e invocate il suo nome,
proclamate fra i popoli le sue opere,
fate ricordare che il suo nome è sublime. R.
Cantate inni al Signore, perché ha fatto cose eccelse,
le conosca tutta la terra.
Canta ed esulta, tu che abiti in Sion,
perché grande in mezzo a te è il Santo d'Israele. R.
Seconda Lettura Fil 4,4-7
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippési
Fratelli, siate sempre lieti nel Signore, ve lo ripeto: siate lieti. La vostra amabilità sia nota a tutti. Il Signore è vicino!
Non angustiatevi per nulla, ma in ogni circostanza fate presenti a Dio le vostre richieste con preghiere, suppliche e ringraziamenti.
E la pace di Dio, che supera ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e le vostre menti in Cristo Gesù.

Acclamazione al Vangelo

Alleluia, alleluia.
Lo Spirito del Signore è sopra di me,
mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio.
Alleluia.

Vangelo

Lc 3,10-18
E noi che cosa dobbiamo fare?

Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, le folle interrogavano Giovanni, dicendo: «Che cosa dobbiamo fare?». Rispondeva loro: «Chi ha due tuniche, ne dia a chi non ne ha, e chi ha da mangiare, faccia altrettanto».
Vennero anche dei pubblicani a farsi battezzare e gli chiesero: «Maestro, che cosa dobbiamo fare?». Ed egli disse loro: «Non esigete nulla di più di quanto vi è stato fissato».
Lo interrogavano anche alcuni soldati: «E noi, che cosa dobbiamo fare?». Rispose loro: «Non maltrattate e non estorcete niente a nessuno; accontentatevi delle vostre paghe».
Poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. Tiene in mano la pala per pulire la sua aia e per raccogliere il frumento nel suo granaio; ma brucerà la paglia con un fuoco inestinguibile».
Con molte altre esortazioni Giovanni evangelizzava il popolo.




RIFLESSIONE PERSONALE.

Cari amici, eccoci arrivati alla Terza Domenica di Avvento, la cosiddetta <<Gaudete>>!!
Oggi la Chiesa ci invita a rallegrarci perché ormai l'avvento del Signore è vicino. Ecco che allora siamo chiamati a pregustare il Signore che viene in mezzo a noi già oggi, nel nostro quotidiano.
Il profeta Sofonia invita alla gioia nonostante viveva in un tempo di grande calamità. Anche noi siamo chiamati a rallegrarci nel Signore che viene; dobbiamo far gioire il nostro cuore in questo periodo, nonostante le difficoltà della vita. Io per primo, e sono sicuro anche voi, vi domandereste: come possiamo gioire se tutto mi va male?
Ho pensato alla mia esperienza e vi invito a fare lo stesso anche voi. Quante volte eravate stanchi e oppressi, quante volte eravamo distrutti da tante cose; ma in noi ritornava il sorriso appena un amico si faceva vicino a noi. Ecco, Gesù sta arrivando per stare con noi; non viene come un fantasma, ma si incarna in un corpo; si fa simile a noi in tutto, fuorché nel peccato! Ecco che per questo dobbiamo accogliere l'invito di San Paolo, il quale ci chiede o meglio ci invita a stare lieti nel Signore, a non angustiarci per nulla....Ci domanderemo ancora: ma come possiamo riuscirci? Ecco che c'è un fatto che dovrebbe incuriosirci: Paolo dice questo, mentre è in catene, mentre è prigioniero, mentre sa cosa li attende. Forse la sua fede è cosi grande che continua a rimanere aggrappato ogni momento a quell'Amore grande a cui invita anche noi ad affidare la nostra vita, cosi che la Pace di Dio potrà veramente custodire il nostro cuore.
Ecco che nel Vangelo troviamo anche oggi la figura di Giovanni il Battista; anche oggi ha da dirci qualcosa di importante. Innanzitutto parla di quella che chiamiamo condivisione, come ho detto prima, mettiamoci in cammino con gli altri, anche se forse non riusciremo ad aiutarli, a darli le risposte che vogliono, anche se non abbiamo ciò di cui in quel momento li serve, ma almeno non li lasciamo soli e li facciamo sentire la nostra vicinanza, li diciamo che: Io ci sono! La condivisione la dobbiamo fare nel nostro vissuto quotidiano, la dobbiamo vivere nelle piccole esperienze quotidiane, il Signore ci da tante possibilità per poter mettere in pratica ciò, dobbiamo fare noi il passo.
Ecco che il Battista ad ogni categoria di persona dice ciò che deve fare per prepararsi all'arrivo del Signore.
E noi che dobbiamo fare??Come ci vogliamo preparare?? Guardiamo la nostra vita e chiediamoci come stiamo vivendo, cosa stiamo facendo della nostra vita? Chiediamo al Signore cosa c'è da cambiare, cosa c'è da convertire. Ricordiamoci che per avere una Gioia più grande, quella vera, dobbiamo temere di meno nella e Amare di più!


Signore Gesù, ogni giorno ti fai nostro compagno di viaggio, ci prendi per mano nelle diverse situazioni della nostra vita, vieni in mezzo a noi e condividi la nostra situazione. Ti chiediamo di farci riscoprire ogni giorno questa grande verità, perché possiamo vivere nella nostra vita con questa grande Gioia, perché possiamo rallegrarci nonostante le difficoltà, nonostante le insicurezze, nonostante i dolori; questa Grande Gioia vogliamo che sia data dal fatto che siamo certi che Tu sei con noi, che Tu ti sei fatto uomo, che continui ogni giorno a camminare per le strade del mondo con noi. Ma ti chiediamo ancora di più, fa che ognuno di noi possiamo rendersi compagno di viaggio dell'altro, possa condividere il dolore e l'amore dell'altro.

Signore, io qua, sento che mi prendi per mano, che mi accompagni lungo le strade della vita. Mi abbandono a Te, voglio prepararmi ad accoglierti nel migliore dei modi, iniziando ad accogliere il fratello che è vicino a me, che soffre e che ha bisogno anche solo di un abbraccio, che li faccia capire che non è solo. Perché solo l'amore può combattere tutto e donare la Vera Gioia. E io Signore voglio vivere di questo Amore e voglio emanare la Vera Gioia.







lunedì 10 dicembre 2012

Seconda Domenica di Avvento - Anno C - 9 Dicembre 2012

                                  Seconda Domenica di Avvento - Anno C - 9 Dicembre 2012 -



Prima Lettura

Bar 5,1-9
Dal libro del profeta Baruc
Deponi, o Gerusalemme, la veste del lutto
e dell'afflizione,
rivèstiti dello splendore della gloria
che ti viene da Dio per sempre.
Avvolgiti nel manto della giustizia di Dio,
metti sul tuo capo il diadema di gloria dell'Eterno,
perché Dio mostrerà il tuo splendore
a ogni creatura sotto il cielo.
Sarai chiamata da Dio per sempre:
«Pace di giustizia» e «Gloria di pietà».
Sorgi, o Gerusalemme, sta' in piedi sull'altura
e guarda verso oriente; vedi i tuoi figli riuniti,
dal tramonto del sole fino al suo sorgere,
alla parola del Santo, esultanti per il ricordo di Dio.
Si sono allontanati da te a piedi,
incalzati dai nemici;
ora Dio te li riconduce
in trionfo come sopra un trono regale.
Poiché Dio ha deciso di spianare
ogni alta montagna e le rupi perenni,
di colmare le valli livellando il terreno,
perché Israele proceda sicuro sotto la gloria di Dio.
Anche le selve e ogni albero odoroso
hanno fatto ombra a Israele per comando di Dio.
Perché Dio ricondurrà Israele con gioia
alla luce della sua gloria,
con la misericordia e la giustizia
che vengono da lui.

Salmo

Dal Salmo 125 (126)

R. Grandi cose ha fatto il Signore per noi.

Quando il Signore ristabilì la sorte di Sion,
ci sembrava di sognare.
Allora la nostra bocca si riempì di sorriso,
la nostra lingua di gioia. R.
Allora si diceva tra le genti:
«Il Signore ha fatto grandi cose per loro».
Grandi cose ha fatto il Signore per noi:
eravamo pieni di gioia. R.
Ristabilisci, Signore, la nostra sorte,
come i torrenti del Negheb.
Chi semina nelle lacrime
mieterà nella gioia. R.
Nell'andare, se ne va piangendo,
portando la semente da gettare,
ma nel tornare, viene con gioia,
portando i suoi covoni. R.
Seconda Lettura Fil 1,4-6.8-11
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippési
Fratelli, sempre, quando prego per tutti voi, lo faccio con gioia a motivo della vostra cooperazione per il Vangelo, dal primo giorno fino al presente. Sono persuaso che colui il quale ha iniziato in voi quest'opera buona, la porterà a compimento fino al giorno di Cristo Gesù.
Infatti Dio mi è testimone del vivo desiderio che nutro per tutti voi nell'amore di Cristo Gesù. E perciò prego che la vostra carità cresca sempre più in conoscenza e in pieno discernimento, perché possiate distinguere ciò che è meglio ed essere integri e irreprensibili per il giorno di Cristo, ricolmi di quel frutto di giustizia che si ottiene per mezzo di Gesù Cristo, a gloria e lode di Dio.

Acclamazione al Vangelo

Alleluia, alleluia.
Preparate la via del Signore,
raddrizzate i suoi sentieri!
Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!
Alleluia.

Vangelo

Lc 3,1-6

Dal Vangelo secondo Luca
Nell'anno quindicesimo dell'impero di Tiberio Cesare, mentre Ponzio Pilato era governatore della Giudea, Erode tetràrca della Galilea, e Filippo, suo fratello, tetràrca dell'Iturèa e della Traconìtide, e Lisània tetràrca dell'Abilène, sotto i sommi sacerdoti Anna e Càifa, la parola di Dio venne su Giovanni, figlio di Zaccarìa, nel deserto.
Egli percorse tutta la regione del Giordano, predicando un battesimo di conversione per il perdono dei peccati, com'è scritto nel libro degli oracoli del profeta Isaìa:
«Voce di uno che grida nel deserto:
Preparate la via del Signore,
raddrizzate i suoi sentieri!
Ogni burrone sarà riempito,
ogni monte e ogni colle sarà abbassato;
le vie tortuose diverranno diritte
e quelle impervie, spianate.
Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!».



Riflessione personale

Eccoci, siamo arrivati alla seconda domenica di Avvento e per di più abbiamo anche appena festeggiato la festa dell'Immacolata Concezione.
oggi le letture sono molto affascinanti. se prendiamo la prima lettura del profeta Baruc, sicuramente ad un primo momento ci domanderemo: ma che vuole dire? Beh, bisogna entrare dentro il testo, il quale si rivolge a Gerusalemme che è chiamata a rialzarsi, dopo la sconfitta, il "lutto". Ma che vuol dire ciò per noi oggi? Proviamo ad immedesimarci e incominciare a domandarci: qual'è la mia veste di lutto? Il Signore chiama Gerusalemme e li chiede di alzarsi; questo invito è anche per noi. Alziamoci dal nostro stato di lutto, il Signore ci vuole con sé, vuole che ci rivestiamo della Sua Gloria; per questo non possiamo essere tristi, ma dobbiamo esultare di gioia nel Signore.
Nel Vangelo troviamo la grande figura di Giovanni il Battista. Una figura splendida che accompagna in questo tempo di attesa. Qua vediamo che fa a tutti noi un invito: "Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri". Qual'è questa via del Signore e quali sono i suoi sentieri? Nella mia riflessione mi sono soffermato a vedere come questa via del Signore possa essere quella del Vangelo, cioè quella dell'Amore. E i suoi sentieri? Forse sono quelli di ognuno di noi, cioè quelli che ognuno di noi vorrà prendere! Sono i vari sentieri della nostra vita, che vanno orientati a Lui, devono convergere tutti nell'unica Via.
Anche io come San Paolo, credo che chi ha iniziato questa opera (la vostra vita, le vostre storie, le vostre varie chiamate, i vostri mestieri, i vostri vari servizi...) buona in voi, la porterà a compimento. Però dobbiamo alzarci dal nostro stato di lutto, dobbiamo avere il coraggio di fare la nostra scelta. Il Signore non ci lascia soli in questo nostro cammino: spianerà ogni alta montagna, le rupi perenni, colmerà le valli livellando il terreno. Non ci fa camminare nelle tenebre, ma nella luce della Sua Gloria.
So che può essere difficile, anche perché sono io il primo a provare la difficoltà di tutto ciò, ma tutto sta nel volerci abbandonare a Lui.
In questo periodo cerchiamo di fare in modo che questo Natale sia diverso, che veramente scegliamo di alzarci in piedi, di abbandonare ogni cosa che ci devia dalla Sua Via. Rendiamo questo Natale che si avvicina più forte, più vero di quello dell'anno scorso, facciamo che non sia il solito Natale. Il mio augurio per questo periodo, ma per ogni istante della nostra vita non può che essere espresso con le parole di San Paolo: " prego che la vostra carità cresca sempre più in conoscenza e in pieno discernimento, perché possiate distinguere che ciò che è meglio ed essere integri e irreprensibili per il giorno di Cristo, ricolmi di quel frutto di giustizia che si ottiene per mezzo di Gesù Cristo a gloria e lode di Dio". Tutto questo però deve essere accompagnato da una parola che ritorna in ogni versetto del Salmo: Gioia! Se veramente ci abbandoniamo al Signore e percorriamo i suoi sentieri e arriviamo alla Sua Via, allora tutto ciò ci deve riempire di Gioia, la nostra stessa lingua deve proclamare questa Gioia, dobbiamo mietere questa Gioia e sopratutto dobbiamo testimoniare la Gioia che ha riempito la nostra vita: Gesù Cristo!!

Signore Gesù, si avvicina la Tua venuta in mezzo a noi, fa che non ci trovi impreparati, ma pronti a seguirti dovunque Tu vorrai. Fa che la nostra gioia sia piena in quel giorno, e cosi rimanga sempre in noi nutrendoci di quell'Amore che non finisce mai, per rendere la nostra vita dispensatrice di questo Amore.


domenica 2 dicembre 2012

Prima Domenica di Avvento - Anno C - 2 Dicembre 2012


Prima Domenica di Avvento - Anno C - 2 Dicembre 2012 -





Prima Lettura

Ger 33,14-16
Farò germogliare per Davide un germoglio giusto.
Dal libro del profeta Geremia
 
Ecco, verranno giorni - Oracolo del Signore - nei quali io realizzerò le promesse di bene che ho fatto alla casa d'Israele e alla casa di Giuda.
 
In quei giorni e in quel tempo farò germogliare per Davide un germoglio giusto, che eserciterà il giudizio e la giustizia sulla terra.
 
In quei giorni Giuda sarà salvato e Gerusalemme vivrà tranquilla, e sarà chiamata: Signore-nostra-giustizia.

Salmo

Dal Salmo 24 (25)

R. A te, Signore, innalzo l'anima mia, in te confido.

Fammi conoscere, Signore, le tue vie,
insegnami i tuoi sentieri.
Guidami nella tua fedeltà e istruiscimi,
perché sei tu il Dio della mia salvezza. R.
 
Buono e retto è il Signore,
indica ai peccatori la via giusta;
guida i poveri secondo giustizia,
insegna ai poveri la sua via. R.
 
Tutti i sentieri del Signore sono amore e fedeltà
per chi custodisce la sua alleanza e i suoi precetti.
Il Signore si confida con chi lo teme:
gli fa conoscere la sua alleanza. R.
Seconda Lettura 1Ts 3,12-4,2

Il Signore renda saldi i vostri cuori al momento della venuta di Cristo.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicési
 
Fratelli, il Signore vi faccia crescere e sovrabbondare nell'amore fra voi e verso tutti, come sovrabbonda il nostro per voi, per rendere saldi i vostri cuori e irreprensibili nella santità, davanti a Dio e Padre nostro, alla venuta del Signore nostro Gesù con tutti i suoi santi.
 
Per il resto, fratelli, vi preghiamo e supplichiamo nel Signore Gesù affinché, come avete imparato da noi il modo di comportarvi e di piacere a Dio - e così già vi comportate -, possiate progredire ancora di più. Voi conoscete quali regole di vita vi abbiamo dato da parte del Signore Gesù.

Acclamazione al Vangelo

Alleluia, alleluia.
 
Mostraci, Signore, la tua misericordia
e donaci la tua salvezza.
 
Alleluia.
Dal Vangelo secondo Luca
 
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
 
«Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l'attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte.
 
Allora vedranno il Figlio dell'uomo venire su una nube con grande potenza e gloria.
 
Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina.
 
State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso all'improvviso; come un laccio infatti esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra. Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere, e di comparire davanti al Figlio dell'uomo».

Con oggi iniziamo un nuovo Anno Liturgico, il quale prende avvio con il Tempo di Avvento. Devo dire che questo tempo mi ha sempre affascinato e incuriosito perché dentro di sé ha anche un grande mistero. Infatti non è solo periodo di attesa per l'arrivo del Natale, dove festeggiamo la nascita di Gesù, l'incarnazione del Verbo, ma ci prepara e ci fa gustare quella che sarà la prossima venuta di Cristo.
In questo periodo quindi di attesa non dobbiamo stare con le mani in mano, ma prepararci a quest'arrivo, iniziamo a domandarci però: ma io lo attendo il Signore nella mia vita? Voglio che io Signore, già qui e ora, sia presente nella mia vita?
Nel Vangelo di Luca, che accompagnerà le domeniche di questo anno liturgico, il Signore chiede ad ognuno di noi: che cosa avete nel vostro cuore?? Di che cosa è fatta la vostra vita? Ecco che il Signore ci mette subito un punto su cui porre l'attenzione. Guardiamoci dentro, vediamo dove vogliamo camminare, cerchiamo di percepire verso chi stiamo ponendo il nostro sguardo. 
"Rendere saldi i vostri cuori e irreprensibili nella santità", ecco l'invito che San Paolo fa ai Tessalonicesi, ma che fa anche a noi oggi, prendiamolo come proposito per questo nuovo anno.
Proponiamoci di vivere in maniera più intensa questo nuovo Anno Liturgico, sempre col desiderio di abbandonarci al Signore, cosi da fare l'esperienza nella nostra vita della Sua venuta, cosi da poter affermare: "Sei Tu il Dio della mia salvezza".

Signore Gesù, eccomi qua ad iniziare un nuovo cammino desideroso della Tua venuta. Voglio in questo tempo prepararmi nel migliore dei modi ad incontrarti innanzitutto nella mia vita; voglio cosi lasciarmi guidare da Te, voglio mettermi all'ascolto della Tua Parola, voglio conoscere le Tue Vie, imparare io Tuoi sentieri. Voglio che mi indichi la via giusta.
Signore, fammi crescere e abbondare nell'amore verso di Te e verso tutti!!

Buon Avvento e buon cammino con il Signore a tutti voi!!


venerdì 12 ottobre 2012

BENEDIZIONE DEL SANTO PADRE BENEDETTO XVI 
AI PARTECIPANTI ALLA FIACCOLATA
PROMOSSA DALL'AZIONE CATTOLICA ITALIANA

  
Cari Fratelli e Sorelle,
buona sera a tutti voi e grazie per essere venuti. Grazie anche all’Azione Cattolica italiana che ha organizzato questa fiaccolata.
Cinquant’anni fa, in questo giorno, anche io sono stato qui in Piazza, con lo sguardo verso questa finestra, dove si è affacciato il buon Papa, il Beato Papa Giovanni XXIII e ha parlato a noi con parole indimenticabili, parole piene di poesia, di bontà, parole del cuore.
Eravamo felici – direi – e pieni di entusiasmo. Il grande Concilio Ecumenico era inaugurato; eravamo sicuri che doveva venire una nuova primavera della Chiesa, una nuova Pentecoste, con una nuova presenza forte della grazia liberatrice del Vangelo.
Anche oggi siamo felici, portiamo gioia nel nostro cuore, ma direi una gioia forse più sobria, una gioia umile. In questi cinquant’anni abbiamo imparato ed esperito che il peccato originale esiste e si traduce, sempre di nuovo, in peccati personali, che possono anche divenire strutture del peccato. Abbiamo visto che nel campo del Signore c’è sempre anche la zizzania. Abbiamo visto che nella rete di Pietro si trovano anche pesci cattivi. Abbiamo visto che la fragilità umana è presente anche nella Chiesa, che la nave della Chiesa sta navigando anche con vento contrario, con tempeste che minacciano la nave e qualche volta abbiamo pensato: «il Signore dorme e ci ha dimenticato».
Questa è una parte delle esperienze fatte in questi cinquant’anni, ma abbiamo anche avuto una nuova esperienza della presenza del Signore, della sua bontà, della sua forza. Il fuoco dello Spirito Santo, il fuoco di Cristo non è un fuoco divoratore, distruttivo; è un fuoco silenzioso, è una piccola fiamma di bontà, di bontà e di verità, che trasforma, dà luce e calore. Abbiamo visto che il Signore non ci dimentica. Anche oggi, a suo modo, umile, il Signore è presente e dà calore ai cuori, mostra vita, crea carismi di bontà e di carità che illuminano il mondo e sono per noi garanzia della bontà di Dio. Sì, Cristo vive, è con noi anche oggi, e possiamo essere felici anche oggi perché la sua bontà non si spegne; è forte anche oggi!
Alla fine, oso fare mie le parole indimenticabili di Papa Giovanni: «andate a casa, date un bacio ai bambini e dite che è del Papa».
In questo senso, di tutto cuore vi imparto la mia Benedizione: «Sia benedetto il nome del Signore ……»

mercoledì 10 ottobre 2012

Ciao a tutti, sono don Davide Mela, diacono della diocesi di Tempio-Ampurias. Adesso sto studiando nella Università Pontificia Salesiana.
Le ragioni della creazione di questo blog possono essere tante e nessuna, magari sarete voi stessi ad aiutarmi a gestire questo blog, di sicuro voglio condividere i miei pensieri e le mie riflessioni con      tutti voi. Vi ricordo tutti nelle mie preghiere e ricordatevi che: è amando che prego, è pregando che vivo.
don Panci.