Ringraziamenti
Prima Messa.
Famiglia Trinitaria.
“Tu Sei Santo Signore
Dio unico, Tu Sei Forte, Tu Sei Grande. Tu Sei l’Altissimo, l’Onnipotente, o
Padre Santo Re del Cielo e della Terra. Tu sei Trino e Uno Signore, Tu sei il
bene, tutto il Bene. Tu sei amore, carità. Tu sei sapienza. Tu sei umiltà. Tu
sei pazienza. Tu sei bellezza. Tu sei sicurezza. Tu sei la pace. Tu sei gioia e
letizia. Tu sei la nostra speranza. tu sei giustizia. Tu sei temperanza. Tu sei
ogni nostro ricchezza. Tu sei bellezza. Tu sei mitezza. Tu sei il protettore.
Tu sei il custode e il difensore nostro. Tu sei fortezza. Tu sei rifugio. Tu
sei la nostra speranza. tu sei la nostra fede. Tu sei la nostra carità. Tu sei
tutta la nostra dolcezza. Tu sei la nostra vita eterna, grande e ammirabile
Signore, Dio Onnipotente, misericordioso Salvatore.”
“Mi fu rivolta questa
parola dal Signore: «Prima di formarti nel grembo materno, ti ho conosciuto,
prima che tu uscissi alla luce, ti ho consacrato; ti ho stabilito profeta delle
nazioni». Risposi: Ahimè, Signore Dio! Ecco, io non so parlare, perché sono
giovane». Ma il Signore mi disse: «Non dire: Sono giovane. Tu andrai da tutti
coloro a cui ti manderò e dirai tutto quello che ti ordinerò. Non aver paura di
fronte a loro, perché io sono con te per proteggerti».” Ger 1,4-8.
Signore, questo brano
biblico per me è sempre stato attuale. Quante volte ti ho domandato perché io,
perché io così giovane, così immerso nei miei problemi della giovinezza,
dell’adolescenza, con la mia voglia di vagare per il mondo, di spaccare il
mondo…perché? Ancora non mi hai dato molte risposte, io in tanti modi ho cercato
di farti deviare da me, ma Tu mi ami così immensamente che mi hai scelto. Più
mi sentivo peccatore e più Tu eri li, Padre Misericordioso, a prendermi per
mano, a rialzarmi da terra e a dirmi: Figlio mio, coraggio, non temere, Io con
Te. Tante volte ti volevo dire di no, perché in questi anni ho scoperto
veramente chi sono, ho scoperto non solo quelle che possono essere le mie
qualità, ma in modo particolare quelle che sono le mie debolezze, le mie
fragilità. Ma Tu, mi chiami per quello che sono, mi chiami per l’immenso amore
che hai per me. Ti rendo lode proprio per questo grande Amore che hai verso di
me. Mi prometti ogni giorno che Tu sarai accanto a me per proteggermi, ecco:
custodiscimi ogni giorno nel Tuo Amore, fai di me ciò che a Te piace; per il
passato e per il presente ti rendo GRAZIE, per ciò che verrà MI FIDO DI TE. Per
questo ti dico: Eccomi Signore, si compia in me secondo la Tua Parola.
Famiglia del Cielo.
Non posso non
ringraziare Colei che è la Mamma di Tutta questa Famiglia: Maria. Lei che ha
detto Si al Signore, che per prima si è sentita immersa in questo grande
mistero di Amore, che ha detto Si anche se forse non capiva a pieno ciò che
stava capitando. Cara Maria: quante volte mi sono rivolto a Te, per aiutarmi nel prendere le decisioni,
quante volte sei stata Tu Colei che mi ha sempre detto: “Fai ciò che Lui ti
dirà”. Mi hai sempre condotto a Lui, anche quei due giorni, in quella
bellissima piana di Montorso, dove nella Tua Casa di Nazareth anche io ho detto
il mio SI. Aiutami e sostienimi con il Tuo guardo di Madre, perché possa sempre
dire il mio Si al Signore, possa sempre affidarmi a Lui e a Lui solo rendere
lode.
Nella grande famiglia
del Cielo ci sono tutti i Santi che nella loro vita hanno reso Gloria e Lode a
Dio. Alcuni di loro sono stati miei maestri, miei compagni di viaggio, la loro
vita mi ha sempre ispirato, mia ha illuminato; ho chiesto spesso il loro aiuto
durante il mio cammino e continuerò sempre a farlo. Non possono che iniziare da
te Glorioso martire San Simplicio, a te la mia lode e il mio ringraziamento,
continua ad intercedere per me, perché come te possa anche io donare la mia
vita per Cristo e testimoniare la mia fede fino all'estremità della Terra. Caro San Francesco d’Assisi, tu sei uno degli ispiratori della mia vita, a te mi
sono sempre rivolto, non ti chiedo nient’altro che questo: rendimi un umile
servitore nella vigna del Signore. Caro San Filippo Neri, a te che con tanta
gioia ti sei dedicato all'educazione dei ragazzi fa che possa emanare anche io
tanta gioia in ogni persona che incontrerò nel mio cammino. Caro San Giovanni
Bosco, santo e forte educatore dei giovani, aiutami a far crescere nella fede,
nella speranza e nella carità tutti i giovani che incontrerò nella mia strada,
aiutarmi a farli sperimentare l’Amore di Dio; ti chiedo in modo particolare di
vegliare su tutti i giovani di Olbia.
Famiglia Terrena.
Ti rendo lode o Padre
per la bellissima famiglia terrena che mi hai dato: mamma Maria, papà Maurizio
e il mio fratellino Luca.
Cari mamma e babbo:
GRAZIE. Grazie per ciò che siete stati nella mia vita, grazie per ogni attimo
della vita che mi avete donato, grazie per il dono della vita, grazie per il
sostegno nella crescita, grazie perché ci siete stati e perché ci sarete ancora
durante il mio ministero. Ne abbiamo passate tante in questi anni, cambio di
lavoro, cambio di casa…si forse non abbiamo mai avuto in questi anni un tetto
che fosse nostro, delle mura che fossero nostre, e se ce le abbiamo avute
abbiamo dovuto venderle…ma non importa: noi quattro formavamo la nostra casa. Grazie
perché mi avete insegnato due cose fondamentali nella vita di ogni uomo: la
libertà e la verità. Si, mi avete sempre lasciato libero nelle mie scelte, ma
mi avete insegnato che una scelta va presa non solo con libertà, ma anche
avendo sempre presente la verità.
Cara mamma, grazie per
tutto, quando penso a te mi vengono in mente le parole del Vangelo: “custodiva
tutte queste cose nel suo cuore”, perché tante parole ti ho rivolto, tante
volte sono stato in silenzio e tu non capivi e non riesci ancora a capire i
miei stati d’animo, allora conservi tutto ciò nel tuo cuore e lo affidi nella
preghiera al Signore. Grazie per il tuo grande esempio di servizio alla
famiglia. GRAZIE per tutto ciò che sei per me.
Caro babbo, grazie per
tutto. Non posso dire che mi hai insegnato i grandi dogmi della Chiesa, i
grandi pensieri teologici o filosofici, mi hai insegnato una cosa fondamentale:
essere uomo. Si, nonostante i difetti che puoi avere, mi hai insegnato cosa vuol
dire donare tutta la propria vita per la propria famiglia, mi hai insegnato
cosa vuol dire faticare, cosa vuol dire fare sacrifici per portare a casa un
pezzo di pane. GRAZIE, perché tutto ciò non si impara nei libri, ma nella vita
concreta. Ti chiedo solo una cosa: continua ad essere come sei, ho ancora
bisogno di te; ho ancora bisogno di quel padre che quando ero piccolo prima di
addormentarmi mi prende la mano fino a quando non mi addormento e mi fa sentire
al sicuro.
Caro fratellino.
GRAZIE. Se penso a tutti questi anni mi domando: ma quante ne abbiamo
combinate? Si, ne abbiamo combinate un paio. Tante volte ci siamo presi per i
capelli, ma ciò non è mai stato sintomo che non ci volevamo bene, anzi…ce ne
vogliamo di più. Forse non ti ho fatto sentire mai la mia presenza forte vicino
a te, ma ti ho sempre detto che io per qualunque cosa c’ero e ci sono sempre. E
da alcune informazioni raccolte ho saputo che ogni volta che rientravo ad Olbia
tu ti sentivi più sicuro, eri più tranquillo, come se sapevi che avevi vicino
il tuo fratellone, che non ti avrebbe mai lasciato solo. E ricordati: io sono e
resterò sempre il tuo fratellone. Un grazie anche a te Francesca, per tutto ciò
che sei per mio fratello e ormai per tutta la famiglia. Auguro a voi due ogni
bene. Che il Signore possa benedirvi e sostenere nelle vostre scelte di vita.
Un GRAZIE particolare a
mia nonna. Che in tutti questi anni mi è stata accanto e mi ha sostenuto nel
mio cammino. Mi ricordo ancora un momento importante della mia vita in cui ero in
forte crisi e lei mi chiese di pregare insieme il vespro; fu un momento
bellissimo e di profondo incontro con il Signore. Grazie per tutti i tuoi
consigli, grazie per ogni volta che ci sei stata.
GRAZIE a tutti i miei familiari:
Zia Anna Maria e zio Pietrino, Padrino Giovanni, Zio Angelo; i cugini, che sempre mi hanno sostenuto nel mio percorso e mi hanno dato tanto sostegno e affetto: padrino
Marco con Anna Rita, Roberto, Fabrizio con Daniela, Donatella con Giuseppe,
Alessandro con Sandrina, Samuele con Anna, Fabrizio, Federico, Silviano e
Valeria. Caro Padrino Giovanni, grazie di tutti questi anni, di tutta la tua vicinanza che mi hai mostrato in questi anni, nonostante la lontananza fisica; non ho mai dubitato della tua presenza nella mia vita e del tuo sostegno. Padrino Marco grazie per ciò che sei, grazie del tuo sostegno, di tutto il tuo affetto e della tua vicinanza nel mio cammino. Un grazie a tutti i parenti da parte di mio padre, in particolare: Zia Graziella, zio Tarcisio, zia Concetta e tutti gli zii di mio
padre; il Fabio con la Carmen, la Barbara, il Paolo con la Nicoletta e
tutti i cugini di mio padre. Un grazie
particolare a tutte le zie di mia madre, in modo particolare un ringraziamento
a Zia Virginia che ora da lassù nel cielo gioisce con noi per questo evento che
tanto ha atteso in terra, ma che vive ora su nel cielo. Cara zia, GRAZIE di
tutta la tua vicinanza, del tuo sostegno e del tuo aiuto; da lassù veglia su di
me e su tutta la nostra famiglia. Un grazie a tutte le cugine di mia madre che
mi hanno sostenuto in questi anni e che continuano a sostenermi nel mio cammino.
Un grazie anche a tutti i cugini di secondo grado, con cui non c’è solo un
legame di parentela ma anche di profonda amicizia e per questo lodo il Signore e ringrazio a voi per la bellissima relazione profonda che si è instaurata in questi anni.
La famiglia negli anni
si è ampliata ed esistono alcuni membri, che forse non c’è legame di sangue, ma
vi è nato un legame profondo, che in qualche maniera possiamo dire
sacramentale. GRAZIE a te carissimo
Nicola, figlioccio mio. Grazie innanzitutto per la pazzia che hai avuto nel volermi
come tuo padrino di cresima. In tutti questi anni ti ho mostrato, forse non in
maniera piena, la mia vicinanza, forse dovevo farlo con più forza, ma non ho
mai voluto invadere la tua libertà. Ti ho sempre detto che io c’ero, che ci
sono e ci sarò sempre, e starò sempre ad aspettarti per darti un consiglio, per
starti vicino nei momenti in cui hai bisogno di un fratello maggiore.
A voi cari compari:
Monica e Gavino. Mi avete seguito in tutto il mio percorso, mi avete voluto
bene e mi volete bene come un figlio. Vi ringrazio di tutto, anche per voi ci
sarò sempre e anzi vi chiedo SCUSA. Scusa perché non vi sono stato abbastanza vicino
con la morte di Alberto, non vi ho saputo dare delle risposte a tutti i vostri
perché…forse perché non ne avevo nemmeno io di risposta, se non la fede. Ora
anche lui lassù nel cielo gioisce con noi e vi è sempre vicino, veglia su tutti
voi, in particolare sul piccolo Riccardino a cui auguro ogni bene di questo
mondo e su invoco la benedizione del Signore.
Famiglia – Chiesa:
Ed ora passo a quella
famiglia di cui sono stato reso partecipe grazie al profondo amore dei miei
genitori il 29 gennaio del 1989: la CHIESA. Una famiglia nella quale ho
incontrato tante famiglie e dove è maturata la mia fede e la mia scelta
vocazionale.
Grazie alla comunità
parrocchiale di Gesù Bambino di Praga in Ozieri. La prima comunità in
cui è iniziato il mio percorso cristiano, in cui ho conosciuto il Signore e in
cui ho ricevuto per la prima volta l’Eucaristia. Grazie a Padre Giuliano e a
tutti i padri carmelitani scalzi che mi hanno sempre seguito e anche dopo il
mio trasferimento hanno sempre continuato a pregare per me e ad avere molto
affetto nei miei confronti in particolare dopo l'inizio del mio percorso in seminario.
Grazie a tutte le mie catechiste e a coloro che mi hanno seguito in quegli
anni. Grazie a tutti i miei compagni:
dall’asilo alla scuola media, dal catechismo agli incontri parrocchiali.
Dopo il mio
trasferimento ad Olbia ho trovato, grazie ai miei genitori, una nuova comunità
parrocchiale nel quale proseguire il mio percorso di vita cristiana: la
bellissima e gloriosa comunità di San Simplicio. GRAZIE. Grazie a tutti
voi. Grazie a lei don Giovanni, che appena arrivato mi ha accolto nella sua
parrocchia, grazie per tutto ciò che mi ha insegnato e per ciò che ancora ha da
insegnarmi, non solo per quella che è la vita di un buon cristiano, ma per
quello che è il ministero del sacerdote. Mi ricordo ancora del giorno in cui
sono venuto con i miei genitori a dirle che volevo entrare in seminario, mi
ricordo i suoi occhi come erano pieni di commozione. Mi ricordo di tutti questi
anni in cui mi ha accompagnato; sono certo che ogni volta che dopo la Messa si
metteva in ginocchio davanti al Santissimo, nelle sue preghiere c’ero anche io;
grazie anche per tutto il sostegno, non solo morale, ma anche materiale che mi
ha dato in questi anni della mia formazione.
Non riesco a
ringraziare tutti voi uno per uno, mi verrebbe complicato e sicuramente
dall’emozione dimenticherei qualcuno. Vi ringrazio tutti, in questi anni mi
sono sentito accompagnato, mi sono sentito voluto bene, mi sono sentito
accolto, mi sono sentito amato. Grazie perché mi avete sostenuto sotto tutti i
punti; spirituale, affettivo, morale e anche economico; ognuno di voi quando
poteva mi dava sempre qualcosa e ciò avviene ancora tuttora. Ma il
ringraziamento è ancora oltre. Ogni volta che mi guardavate che vi avvicinavate
a me vedevo qualcosa nei vostri occhi che mi sconvolgeva: vedevo in voi la
fiducia nei miei confronti, voi credete in me, avete pregato tanto per me.
GRAZIE perché ciò mi ha sempre dato una carica immensa, perché ciò mi ha permesso
di arrivare dove sono ora, mi ha permesso di superare tanti momenti difficili.
Vi chiedo una cosa: continuate a pregare per me perché il mio cammino è appena
iniziato, continuate a pregare per le vocazioni, continuate così. Ricordatevi
che un sacerdote viene fuori da una comunità parrocchiale che prega, che ama e
che vive secondo lo Spirito di Dio.
Ora vorrei
ringraziare una famiglia molto importante per me, una famiglia che mi ha reso
quello che sono, una famiglia nella quale non solo sono cresciuto
cristianamente, ma nella quale ho conosciuto quelli che ora sono i miei più
cari amici, una famiglia nella quale è venuta fuori la risposta alla mia
vocazione, una famiglia nella quale è cresciuto in me il desiderio di seguire
il Signore in maniera speciale. Una famiglia nella quale non si è soli a dire
il proprio si, ma si dice: Ecco il nostro Si. GRAZIE all’AZIONE CATTOLICA
ITALIANA. Questa grande famiglia ha segnato per sempre la mia vita, infatti
sono entrato a farne parte il giorno del mio compleanno: 18 novembre 1994,
avevo sei anni. In questa famiglia sono cresciuto non solo a livello cristiano,
ma anche umano e affettivo. In questa famiglia ho sperimentato in maniera
profonda cosa sia la Chiesa. Questa famiglia mi ha permesso di uscire fuori
dalla Sardegna e di conoscere nuovi mondi, nuove persone, nuove culture, nuovi
amici che come me facevano il cammino cristiano in AC, era bello incontrarli,
perché anche se non li conoscevi, anche se venivi da posti lontani, era come
essere a casa, perché dove c’è AC c’è CASA, quindi c’è una famiglia. Voglio
ringraziare tutti coloro che sono stati i miei educatori, tutti coloro che mi
hanno seguito in questi anni nel mio percorso. Voglio ringraziare tutti i
membri di AC che sono presenti qua oggi e che erano presenti qua ieri e che
sono venuti da molto lontano per questo evento importante per la mia vita.
Ringrazio tutta l’AC diocesana e parrocchiale, tutti i membri dell’equipe ACR e
dell’equipe giovani per la collaborazione avuta in questi anni. Ringrazio tutta
l’AC nazionale per l’affetto e la stima che mi hanno dimostrato in questi anni
e per i meravigliosi auguri per la mia ordinazione.
Di tutti voglio
ringraziare due persone in particolare: Simona e Giovanni. Grazie perché siete
stati e sarete per sempre i miei educatori, coloro a cui chiederò sempre un
consiglio, coloro che di sicuro non avranno mai problemi a dirmi: ma che stai
facendo?? Lo fate non tanto perché mi volete legato a voi, ma perché tenete a
me, perché mi volete bene e perché volete che sia sempre nella strada della
santità per diventare un santo sacerdote e poter condurre tutti coloro che mi
verranno affidati a Cristo. Grazie per tutto ciò che mi avete fatto vivere, per
tutte le possibilità che mi avete concesso, in modo particolare quella di
essere EDUCATORE. È stata l’esperienza più forte nella mia vita, ciò che mi
porterò sempre con me. GRAZIE per la fiducia che riponete nei miei confronti.
E scusate per le volte che magari vi ho fatto perdere la pazienza. Non potete
scappare perché ho ancora bisogno di voi…. Magari facendo anche qualche cena
assieme che non fa mai male.
E ora rivolgo
delle ultime parole a tutta l’AC: “Non avere paura, Tu appartieni alla Chiesa e
stai a cuore al Signore che non cessa di guidare i tuoi passi verso la novità
mai scontata e mai superata del Vangelo”. AC continua la tua opera di
evangelizzazione e di educazione delle coscienze per condurre più ragazzi, più giovani
e più adulti verso l’Alto…cioè verso la santità.
Vorrei ora ringraziare
tutte quelle famiglie che ho incontrato nel mio percorso durante gli anni del
discernimento vocazionale e della formazione al sacerdozio.
Ringrazio il Seminario Diocesano di Tempio, che per
me è stata una vera famiglia, una casa dove innanzitutto ho approfondito la mia
fede, ho iniziato in maniera più profonda il mio percorso di discernimento
vocazionale. Ma il seminario non è fatto di muri, ma di persone e quindi voglio
ringraziare innanzitutto coloro che sono stati i miei educatori: don Gianfranco
Saba che ho avuto come rettore prima a Tempio e poi a Cagliari, oltre che
averlo come con – parrocchiano; grazie per tutti questi anni di passati assieme
nella formazione, grazie perché ha creduto in me, nonostante gliene ho
combinate alcune, ma lei riusciva ad andare oltre, anzi a sfruttare quegli
eventi per farmi crescere, anche se alcune volte era molto difficile. Ringrazio
ancora: don Efisio (avuto per poche settimane come vice-rettore), don Joseph, don Rinaldo Alias (allora ancora seminarista), don Mirko
Barone e don Santino Cimino per tutto l’affetto che hanno che mi hanno donato, per i tanti momenti di confronto e per i tanti momenti anche di
aiuto e anche per quando hanno tentato di mettermi a dieta. Grazie a tutti
coloro che sono stati i miei compagni di viaggio che hanno lasciato il cammino
e a cui auguro ogni bene: Dario, Gerolamo, Luca, Angelo, Mario, Fabio,
Giancarlo, Gianluca e Antonio.
Un ringraziamento va a
tutti coloro che hanno intrapreso quest’anno il cammino in seminario o che lo
stanno proseguendo: Davide, Alfredo, Marco, Salvatore e Alessandro. A voi
auguro di vivere un momento della vostra vita intenso, ricco di momenti di
crescita e di amore, affidatevi sempre all'Amore libero e gratuito di Dio. Un altro pensiero va ai miei con diocesani che sono nella formazione filosofica e
teologica: Dario, Daniele, Giuliano, Cesare, Antonio e Giorgio. Vi auguro di
proseguire con totale fiducia nel Signore il vostro percorso di vita,
ricordandovi che “Tutto possiamo in Colui che ci da la forza” perché “Nulla è
impossibile a Dio”. Ma voglio rivolgere un ringraziamento speciale a te, caro
amico: Cesare. Da anni ormai la nostra bella amicizia va avanti, ci conosciamo già
da prima del seminario, poi tu sei entrato prima di me, ma poi hai lasciato il
percorso che stavamo facendo assieme per intraprenderne un altro, ma da quel
momento la nostra amicizia non si è conclusa, anzi è diventata sempre più
forte, meglio non ricordare tutti i momenti perché altrimenti la gente ci
prende per pazzi; ma sapevamo entrambi che nei momenti di difficoltà l’uno
c’era per l’altro. Ti ho scelto in questo giorno al mio fianco, non solo per
far vedere alle persone che c’è qualcuno più grosso e alto di me, così pensano
che sia magro; ma proprio per l’affetto che provo nei tuoi confronti e per
l’amicizia che ormai ci unisce da anni. Vicini sempre nella preghiera.
Ringrazio il Pontificio Seminario Regionale Sardo
che è stato il luogo della mia formazione per cinque anni; anni difficili, ma
belli che ricordo che tanto affetto. Nonostante la fatica, posso dire che sono
stati anni un cui ho maturato, non solo come uomo, ma anche come cristiano e
come giovane in cammino verso il sacerdozio, anche se spesso il lavoro più
grande è stato mio personale. Si, ho dovuto lavorare molto personalmente per
poter crescere e maturare nella fede, nell'umanità e nella vocazione. Ringrazio
tutti coloro che sono stati i miei educatori e che in qualche modo nel loro
piccolo hanno lascito un segno nella mia vita.
Un
ringraziamento va anche ai miei compagni di classe: Alessandro, Paolo, Stefano,
Marco, Matteo, Gerolamo, Massimo, Simone, Francesco e Danilo. Vi ringrazio di
questi anni passati assieme; forse con molti di voi i legami non sono andati
sempre bene, abbiamo avuto dei contrasti, ma possiamo dire che questi sono
serviti per farci maturare tutti insieme.
Non posso non
ringraziare due compagni, anzi, sono più di due compagni di classe: Romolo e
Roberto. Carissimi, abbiamo fatto tutto il percorso assieme, con qualche
difficoltà, ma anche con tanto entusiasmo e voglia di camminare assieme. Caro
Romolo grazie di questi anni, grazie della tua amicizia che col tempo è andata
a formarsi e a consolidarsi, ma che ancora ha tanto da camminare; grazia di
ogni tuo consiglio, perché sono certo era sempre fatto col cuore; grazie di
ogni momento vissuto assieme, di gioia, di difficoltà, di confronto e anche di
viaggio. Caro Roberto, grazie di questi anni assieme, grazie della tua presenza,
ti auguro di arrivare presto a questa tappa importante.
Un grazie ancora
a tutti coloro con i quali in seminario ho stretto un legame forte e con cui ho
vissuto dei bellissimi momenti di amicizia: Maurizio, Enrico, Marcello, Diego e
Giuseppe. Grazie della vostra splendida amicizia. Ringrazio tutti coloro che
sono presenti qua e con i quali ho vissuto un pezzo di strada in questi anni a
Cagliari. In particolare a te caro Diego ti ringrazio della profonda amicizia che abbiamo instaurato in questi anni e che continua sotto il lume della preghiera reciproca, del sostegno e dell'affetto; continua nel tuo percorso ad affidarti sempre al Signore.
Un
ringraziamento alla Pontificia Facoltà Teologica della Sardegna dove ho
compiuti i miei studi filosofici e teologici. Grazie a tutti i professori e a
tutti i compagni.
Vorrei ora ringraziare
tutti quei luoghi in cui ho svolto il mio apostolato negli anni a Cagliari: le
Missionarie della Carità e la mensa Caritas Diocesana; la cappellania San
Michele dell’ospedale Brotzu e la parrocchia di San Pio X in Cagliari. Un
ringraziamento a tutte le persone che ho incontrato in questi anni in questi
luoghi dove ho svolto il mio servizio, ogni luogo ha lasciato qualcosa nella
mia vita che è impresso tutto nel mio cuore. Un ringraziamento speciale a don
Giorgio Vacca cappellano dell’ospedale che mi ha seguito nei due anni che ho
prestato servizio e a tutti i ministri e collaboratori che mi hanno dimostrato
sempre tanto affetto e mi sono sempre stati vicino nel mio percorso. Un
ringraziamento anche a don Giovanni Ligas, parroco di San Pio X, che mi ha
seguito nell'anno di pastorale svolto da lui.
Come sapete dall'anno scorso ho iniziato la mia esperienza romana e che anche dopo questi
giorni continuerà per un po’ di tempo. Vorrei allora ringraziare l’Università Pontificia Salesiana, tutti
i professori che mi stanno accompagnando nel mio percorso di studi, ma ancor di
più vorrei ringraziare tutti i compagni di studi, in particolare: Domenico,
Daniele e Cristiano, con i quali è nato un profondo legame di amicizia e per il
quale ringrazio ogni giorno il Signore di questo grande dono. Ringrazio anche
la comunità San Tommaso presso la
quale alloggio, ringrazio il direttore don Josè Luis Plascencia, arrivato
quest’anno e ringrazio anche quello precedente che mi ha accolto il primo anno:
don Giorgio Zevini. Ringrazio tutto il consiglio della casa e tutti gli
studenti con i quali posso dire di aver vissuto e di vivere ancora dei momenti
fantastici. Vi dico la verità: la crescita più grande che sto avendo è quella
umana, perché questa esperienza mi sta facendo conoscere persone di tutto il
Mondo e la testimonianza umana e cristiana che mi danno è così grande che non
posso rimanerne indifferente.
Durante il fine
settimana vivo un’esperienza fantastica presso la comunità parrocchiale di Fontana Liri, in provincia di
Frosinone. Ringrazio il parroco don Pasqualino che mi ha accolto e con il quale
si è instaurato un bel rapporto. Ma ringrazio veramente tutta la comunità che
da subito mi ha accolto e mi ha trattato come se fossi uno di famiglia.
GRAZIE a tutti.
Un
ringraziamento anche a due comunità parrocchiali che mi hanno accompagnato in
questi anni: la comunità di Sant'Antonio di Padova e quella della Madonna del
Mare, continuate a pregare per me e per le vocazioni.
Vorrei ora
ringraziare quella nuova famiglia di cui sono entrato a far parte proprio ieri
con l’ordinazione sacerdotale: il presbiterio.
Ringrazio tutti i sacerdoti che ieri e oggi sono qui presenti e che mi hanno
accolto nel presbiterio. GRAZIE. Vi chiedo una cosa: accoglietemi come un
fratello minore che ha bisogno di fratelli maggiori per iniziare questa nuova
vita. Mi fido di voi.
Un
ringraziamento speciale ad alcuni sacerdoti che mi hanno seguito da vicino in
questi anni. Innanzitutto a te caro don Paolo Pala che undici anni fa mi hai
fatto conoscere il seminario attraverso i ritiri mensili, dopo uno splendido
campo scuola vocazionale. Grazie per avermi seguito in tutti questi anni, grazie
per ogni tuo consiglio, grazie per ogni tuo gesto di affetto, grazie per i
meravigliosi esercizi spirituali in preparazione all'ordinazione, infine grazie
per le meravigliose parole che mi hai rivolto quest’oggi durante l’omelia.
Continua a sostenermi nel mio ministero, affinché possa essere sempre: nel
popolo, con il popolo, per il popolo.
Un grazie a don
Theron. Carissimo don, ti ringrazio di tutti questi anni in cui ti ho avuto:
viceparroco e anche assistente diocesano di AC. Grazie per tutto ciò che mi hai
insegnato, grazie per quei momenti in cui sei stato ad ascoltarmi, soprattutto
in alcune crisi forti del mio percorso; grazie perché ci sei stato e perché
continui ad esserci.
Grazie ai tanti
amici presbiteri che ho incontrato durante il mio percorso o quelli che un
tempo erano seminaristi con me: don Antonello Tumminello, don Pietro Denicu, don Pietro
Pruneddu e don Luciano Brozzu, grazie per i bellissimi momenti passati assieme
durante gli anni della formazione. Voglio ringraziare tre sacerdoti molto
importanti, che ai tempi in cui ero un giovincello che pensava ad altre cose,
loro mi invitavano sempre in seminario, mi mandavano segnali: don Sandrino
Cossu, don Rinaldo Alias e don Eros Dalu; grazie per ciò che siete stati e
siete nel mio percorso di vita, vi porto con me nelle preghiere e vi chiedo di
ricordarmi sempre nelle vostre; in particolare a te carissimo Eros ti
accompagno con la preghiera affinché il Signore ti sostenga e ti dia la forza
di affrontare il tuo percorso. Un ringraziamento a tutti gli amici sacerdoti
presenti oggi e ieri che mi hanno sempre seguito con la preghiera, in
particolare devo ringraziare i missionari della Consolata che mi hanno sempre
accolto e mi hanno sempre seguito, in particolare Padre Danilo: grazie per i
tanti momenti di confronto e di dialogo insieme e anche per la disponibilità
nelle confessioni.
Vorrei ora
ringraziare colui che per l’imposizione delle mani e la preghiera consacratoria
mi ha ordinato sacerdote: S.E.R. Mons. Sebastiano Sanguinetti. La ringrazio
Eccellenza per questo dono, la ringrazio per tutti questi anni, in seminario
mi ha trovato e mi ha accompagnato negli
anni della formazione; ha creduto in me, mi ha dato utili suggerimenti e quando
c’era bisogno mi ha anche rimproverato, però sempre in maniera paterna. GRAZIE.
Non posso non
ringraziare S.E.R. Padre Paolo Atzei, il Vescovo che mi ha accolto in
seminario, anche se dopo pochi giorni è stato nominato arcivescovo di Sassari.
La ringrazio Padre Paolo per ogni sua parola, per ogni gesto che ha avuto nei
miei confronti anche dopo la sua partenza. Mi ricorderò sempre le parole che mi
rivolgeva ogni volta che veniva in parrocchia: Davide, quando entri in
seminario?
Famiglia – Amici.
Viene ora il
momento di ringraziare quella bella famiglia che mi ha accompagnato in questi
anni, quella famiglia con cui vivi dei momenti fantastici, con cui sei sempre
te stesso, certo volte anche troppo. La grande famiglia degli AMICI. Si, posso
dire che con voi è stato come essere in famiglia. Grazie per tutto, grazie per
i bellissimi momenti passati assieme, grazie per ogni risata, grazie per ogni
abbraccio, grazie per ogni parola, grazie per ogni silenzio, grazie per ogni
incoraggiamento, grazie per tutte le volte che ci siete stati. Ma non basta
questo ringraziamento. È bene ora spendere una parola almeno per ognuno di voi,
forse per qualcuno anche qualche parola in più. Non saprei che ordine usare,
allora inizio da coloro che hanno firmato la loro condanna: Paolo, Veronica,
Claudia e Maria Pina. Caro Paolo, grazie di questi fantastici anni passati
assieme, grazie per ogni volta che ti sei messo ad ascoltarmi, grazie per ogni
tuo silenzio, grazie per la tua vicinanza nei momenti difficili…grazie per
tutto; come ben sai, e più volte te l’ho detto: io ci sono e ci sarò sempre.
Cara Veronica, comare mia, a te un grazie immenso per tutto ciò che abbiamo vissuto
in questi anni, per ogni istante passato assieme, non puoi immaginare la gioia
che provavo ogni volta che stavamo assieme; grazie perché ci sei sempre stata,
anche se come dici tu “Fai sempre parlare a me”, sono fatto così; ricordati che
ci sarò sempre, che con me potrai sempre parlare di tutto, che il tuo amico è
sempre qua, pronto a darti una mano; ti auguro ogni bene insieme soprattutto a
Claudio, il quale ringrazio per ogni istante passato assieme. Carissima
Claudia, amica mia, mi ricordo ancora il giorno in cui ti ho chiesto di farmi
da testimone, l’emozione che avevi negli occhi e come il cuore ti batteva
forte; grazie di tutto, di ogni momento passato assieme, di ogni volta che sei
salita in macchina per fare il nostro giro, magari per prenderci una pizza da
soli (naturalmente gigante) o incontrarci con gli altri, e come al tuo solito
dovevi finire di truccarti; grazie perché mi hai sempre detto la verità, perché
mi hai sempre guardato negli occhi e mi hai detto: rimani te stesso, non voglio
che il mio amico diventi in maniera diversa, matura ma sii te stesso; grazie
perché mi hai sempre dato una forza immensa e un affetto unico. Cara Mari,
GRAZIE per tutto, grazie per la tua vicinanza, grazie per il tuo sostegno,
grazie per ogni gesto di affetto nei miei confronti; ti ringrazio di ogni
momento passato assieme, di ogni parola di sostegno reciproco, ma soprattutto della
tanta dose di fiducia che hai sempre avuto nei momenti confronti…anche quando
ne combinavo una delle mie; grazie per tutto.
Avrei voluto
scegliere tutti voi amici miei come testimoni, ma non era possibile…ma per me è
come se tutti avete firmato, perché la mia vocazione è nata con voi, è
cresciuta con voi ed è arrivata a questo momento con voi, ma soprattutto deve
continuare a procedere con voi. HO ANCORA BISOGNO DI VOI. L’amicizia è la cosa
più bella che ci possa essere, lo dice anche Gesù “Non vi chiamo più servi ma
amici….Non c’è cosa più grande che dare la vita per i propri amici”. Non voglio
fare un ordine gerarchico, faccio un ordine che come direbbe qualcuno solo la
mia testa o il mio stomaco ne conosce il motivo. Grazie a te caro Stefano per i
bei momenti passati assieme, i ricordi di ciò che abbiamo vissuto sono tanti e
potremmo scriverci un libro un giorno, ricordati che quando vorrai anche solo
fare due tiri a calcio io ci sarò. Grazie a te caro Daniele per tutto, i
ricordi anche con te sono molti, ma mi ricorderò sempre le nostre risate e le
lunghe chiacchierate, ricordati: per qualunque cosa ci sarò sempre. Grazie
a te caro Tomaso, sono tanti anche con te i ricordi, molti sono conservati bene
nel mio cuore, un ricordo forte è Loreto 2004, quando solo tu sapevi che li
avrei fatto la mia scelta e mentre eravamo in pullman quando stavo per
annunciarlo tu ti sei alzato in piedi. Grazie per tutto, sarebbe tanti i
momenti da raccontare, anche quelli vissuti in quest’ultimo periodo, dove ho
visto in te veramente il senso del dono per gli altri; ti ringrazio di tutto e
della tua testimonianza; affidati sempre al Signore. Ed ora a te caro
Gianmarco, grazie di vero cuore di tutto, sarebbero troppe le cose da
raccontare e alcune è meglio non dirle così in pubblico (…in senso buono eh…),
grazie della tua presenza e della tua grande testimonianza, grazie della tua
splendida amicizia. Ed ora tocca a voi amiche mie. Grazie a te cara Silvia P,
grazie per ogni momento vissuto assieme, grazie per il tuo sostegno, grazie per
la tua presenza, grazie per tutte le volte che mi hai sopportato quando ti
facevo arrabbiare facendone una delle mie. Grazie a te Veronica D. per ogni
momento vissuto assieme, per tutta la tua stima e il tuo affetto, continua pure
a farmi tutte le domande che vuoi, perché quel tuo domandare mi fa capire
quanto veramente dentro di te cerchi la Verità, non smettere mai di cercarla. A
te carissima Sara un grazie tanto speciale; grazie di ogni momento vissuto
assieme, grazie di tutto, delle grandi chiacchierate, soprattutto quando venivo
a trovarti al bar, grazie del tuo affetto, della tua stima, del tuo sostegno,
grazie perché ci sei; un grazie anche al tuo marito Alessandro per la stima nei
miei confronti, vi auguro ogni bene di questo mondo. Grazie anche a te
carissima Silvia C. grazie di ogni tuo sostegno, di ogni tuo gesto di affetto,
grazie anche del tuo messaggio di qualche settimana fa, grazie perché anche tu
ci sei; ti auguro ogni bene insieme a Sebastiano. Grazie anche a te carissima Alessandra, per ogni tuo gesto di affetto e
di stima. Un grazie anche a voi carissimi Fabiana e
Antonio, grazie della vostra splendida amicizia, dei momenti favolosi passati
assieme, della fiducia nei miei confronti; vi auguro ogni bene per la vostra
vita. Un grazie anche a voi carissimi Tania e Danilo per il vostro sostegno, il vostro affetto e la vostra stima; Dio vi benedica.
Amici miei
grazie a tutti. Grazie per ciò che siete stati, che siete ora e che sarete.
GRAZIE; l’amico è la cosa più bella che c’è. Vi chiedo di continuare ad essere
quello che siete per me, vi prometto che io sarò sempre quello che sono, sarò
sempre il vostro Panci…o se meglio preferite: don panci. Io non vi prometto
qualcosa che non ho, quello che non sono non posso esserlo….nella buona sorte e
nelle avversità, nelle gioie e nelle difficoltà…IO CI SARO.
Famiglia mondiale e
tutti i presenti.
Infine voglio
ringraziare tutti voi che oggi siete qua presenti, che siete venuti a
festeggiare con me, con la mia famiglia e con tutta la Chiesa questo giorno di
festa. Oggi non è solo la mia festa, ma è la festa di tutta la Chiesa, è la
festa di tutti noi. Un ringraziamento particolare a tutti coloro che hanno
curato ogni singolo momento di questi giorno, da coloro che si sono occupati
del rinfresco a coloro che si sono occupati della Chiesa e del servizio liturgico.
Un ringraziamento particolare (e qua esigo un forte applauso) è per il CORO, che
si è impegnato in questi mesi a preparare i canti, con molta difficoltà ma con
tanto amore, ringrazio tutti uno per uno; un grazie anche a coloro che si sono
occupati del servizio liturgico, uno per tutti voglio ringraziare a te caro Mario
per il servizio che ogni giorno rendi a questa comunità, un grande e prezioso
servizio che rendi nel silenzio e nella preghiera. Ringrazio tutte le famiglie
che in questi anni mi sono state vicine, mi hanno sostenuto e hanno creduto in
me. Per finire voglio ringraziare delle persone che hanno segnato la mia vita: tutti i ragazzi, tutti i giovanissimi e tutti i giovani di
AZIONE CATTOLICA che in questi anni ho avuto durante la mia esperienza di
educatore. Grazie perché avete lasciato tanto in me e io spero di aver lasciato
qualcosa in voi, non dico tanto, spero solo un po’ di gioia, un po’ di speranza
e la voglia di seguire il Signore.
Ed ora concludiamo
veramente, perché ho parlato troppo e la fame si fa sentire…vero??
Per concludere voglio
usare tre parole, le stesse che papa Francesco indica per la famiglia: GRAZIE,
PERMESSO e SCUSA
Voglio iniziare col
GRAZIE. Un affettuoso grazie a tutti, per tutto, non ho potuto nominare tutti
perché altrimenti per il primo anniversario della mia ordinazione siamo ancora
qui, ma vi guardo uno per uno negli occhi e vi dico grazie per tutto, avete
pregato per me, continuate a farlo perché adesso ne avrò bisogno più che mai;
un grazie a tutti coloro che sono entrati nella mia vita, anche solo per un
viaggio in treno. Vi chiedo PERMESSO per poter fare ancora un pezzo di strada
con voi, di poter essere quel cireneo che vi aiuta a portare la vostra croce
quotidiana, di essere una piccola lampada accesa che vi aiuta ad illuminare un
pezzo della vostra strada e quando consumata essere buttata via, perché venga
un’altra più carica. Vi chiedo SCUSA, perché forse alcune volte non sono
riuscito in questi anni a darvi tutto il massimo di me stesso, non vi ho dato
una buona testimonianza, non sono riuscito ad ascoltarvi perché forse ero preso
dalle mie cose; forse io di risposte non ne ho, mai avute e mai ne avrò di
domande ne ho anche io quante ne volete, ma cercherò di starvi sempre ad
ascoltare e ad aiutarvi a trovare la risposta; vi chiedo scusa per tutte le
volte che ho sbagliato e vi chiedo già scusa per tutte le volte che
sbaglierò…ma sono un UOMO anche io e come voi sono in cammino verso la santità.
Come dice sant'Agostino: “Con voi cristiano, per voi sacerdote”. Vi dico una
cosa e voglio che preghiate per questa: DA UOMO VERO VORREI ESSERE PRETE.
E voglio concludere con
una preghiera a me molto cara: O signore, fa di me uno strumento della tua pace: dov'è odio che io porti l’amore, dov'è offesa che io porti il perdono, dov'è discordia che io porti l’unione, dov'è dubbio che io porti la fede, dov'è errore che io porti verità, dov'è disperazione che io porti la speranza, dov'è tristezza che io porti la gioia,
dove sono le tenebre che io porti la luce. Maestro dammi Tu un cuore grande che
sia goccia di rugiada per il mondo e che sia voce di speranza per il mondo. Fa
che io non cerchi tanto di essere consolato quanto di consolare; di essere
compreso quanto di comprendere; di essere amato quanto di amare. Perché è dando
che si riceve, perdonando che si è perdonati, morendo che si risuscita a vita eterna. Amen.
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